Vitamina C: un alleato contro il raffreddore
La vitamina C, come ben noto, presenta molteplici vantaggi grazie alle sue proprietà antiossidanti. Effettivamente, essa agisce direttamente sul nostro sistema immunitario, conferendogli maggiore resistenza e robustezza.
Questo prezioso elemento nutritivo non soltanto è utile per il nostro benessere complessivo, bensì ha dimostrato una notevole efficacia nel potenziamento delle difese immunitarie e nell’essere un valido alleato per i disturbi da raffreddamento.
Che cos’è la Vitamina C?
La vitamina C, conosciuta anche come acido ascorbico, rappresenta un elemento nutritivo fondamentale all'interno del gruppo delle vitamine idrosolubili. A differenza di altre vitamine, che il corpo stesso è in grado di produrre internamente, quest’ingrediente deve essere necessariamente introdotta attraverso l'alimentazione poiché l'organismo non è in grado di sintetizzarla autonomamente.
Le fonti di vitamina C per l'essere umano provengono principalmente da frutta e verdura fresca. Oltre agli agrumi, come arance, mandarini e pompelmi, che sono noti per il loro elevato contenuto di vitamina C, esistono molte altre fonti: kiwi, fragole, peperoni rossi, broccoli e persino erbe aromatiche come il prezzemolo costituiscono eccellenti risorse di questo importante nutriente. Le concentrazioni variano in base alla varietà, alla maturazione, ai tempi e ai modi di conservazione dopo la raccolta (la conservazione implica una perdita della vitamina).
Tra le varie funzioni possedute dalla vitamina C si annovera:
- l’azione antiossidante dovuta alla neutralizzazione dei radicali liberi
- la biosintesi del collagene (idrossilazione degli aminoacidi prolina e lisina)
- la biosintesi della carnitina (la facile affaticabilità muscolare che si riscontra in carenza di vitamina C potrebbe essere il risultato di un deficit di carnitina nel muscolo)
- la biosintesi della noradrenalina da dopamina
- catabolismo della tirosina
- riduzione dell’acido folico
- la biosintesi degli ormoni steroidei e degli acidi biliari.
Vitamina C amica del sistema immunitario
Alla fine degli anni 70, quando il premio Nobel Linus Pauling aveva studiato gli effetti della vitamina C nella cura e prevenzione del raffreddore, si estese la credenza che questa potesse essere effettivamente utilizzata per tale impiego. Tuttavia, negli anni, sono stati effettuati diversi studi per comprendere la reale efficacia di quest’ingrediente nella cura e prevenzione del raffreddore.
Una delle principali modalità attraverso cui la vitamina C contribuisce alla prevenzione del raffreddore è la sua abilità nel potenziare l’integrità della barriera mucosa delle vie respiratorie. Il mantenimento in condizioni ottimali di tale membrana rappresenta un punto cruciale per ostacolare l'accesso dei virus responsabili dei raffreddori. Questa vitamina stimola la produzione di cellule che rafforzano la consistenza della barriera, aumentando la difficoltà per i virus nel penetrare nel sistema respiratorio e innescare una eventuale infezione.
L’acido ascorbico ha dimostrato di avere effetti antivirali specifici contro il virus dell'influenza in quanto va a bloccare l’integrazione del materiale genetico del virus influenzale nella cellula ospite, rendendo più difficoltoso l’instaurarsi della patologia.
Inoltre, la vitamina C è altresì nota per le sue proprietà antinfiammatorie. Durante un raffreddore, il sistema immunitario può reagire in modo esagerato, causando infiammazione e sintomi spiacevoli.
La vitamina C può contribuire a regolare questa risposta immunitaria, riducendo l'infiammazione e alleggerendo i sintomi del raffreddore. Pertanto questa vitamina non ha capacità curative o profilattiche nei confronti dei sintomi influenzali, possiede al massimo un ruolo coadiuvante nell’abbreviare l’episodio influenzale, grazie alla sua azione immunostimolante e antiossidante, ma bisogna attenzionare l’utilizzo per non incorrere in effetti collaterali dovuti al suo abuso.
L’eccessiva assunzione di vitamina C infatti, può condurre, nei casi più gravi a ipervitaminosi, caratterizzata da disturbi all’apparato urinario (calcoli, accumulo di ferro), allo stomaco (gastrite) e all’apparato digerente (diarrea, crampi addominali, nausea).
I consigli del farmacista
1. Non lasciatevi spaventare dai tanti nomi che la vitamina C può avere sulle etichette degli integratori. Come suggerisce già la parola stessa, l’acido ascorbico chimicamente è un acido, e come tale può reagire con una base formando un sale. Questa tecnica viene comunemente utilizzata dall’industria per produrre i sali dell'acido ascorbico, chimicamente più stabili e più biodisponibili del loro precursore.
In etichetta troverete nomi come ad esempio: ascorbato di potassio, sodio ascorbato, magnesio ascorbato. I sali di ascorbato tendono infatti a essere meglio tollerati a livello gastrico rispetto al corrispondente acido ascorbico puro, che risulta debolmente acido.
Per questo motivo gli ascorbati minerali sono spesso raccomandati alle persone che soffrono di disturbi gastrointestinali (disturbi di stomaco o diarrea) quando assumono grandi dosi di acido ascorbico.
2. Quando optiamo per un integratore di vitamina C, specialmente con un dosaggio elevato, è consigliabile selezionare prodotti con formulazioni a rilascio prolungato, che rilasciano questa vitamina nell'organismo in maniera graduale. Dato che la vitamina C è solubile in acqua e non viene immagazzinata dall’organismo, un rilascio progressivo nel corso del tempo o dosaggi multipli distribuiti durante la giornata favoriscono un maggiore assorbimento.
3. Attenzione all’esposizione prolungata che può danneggiare gravemente i denti. A causa del suo carattere acido, un'eccessiva esposizione a vitamina C può provocare un’erosione dello smalto dentale. Pertanto, a discapito delle formulazioni in tavolette masticabili, sono da preferire le compresse da inghiottire o le formulazioni granulari solubili senza zucchero.
4. Prima di acquistare un integratore rivolgiti sempre al tuo medico curante o al tuo farmacista di fiducia. Se per esempio soffri di diabete, opta per un prodotto in cui non vi siano zuccheri aggiunti.