Fascite Plantare e disturbi al calcagno: mai dimenticare lo stretching
La fascia plantare sostiene l’arco longitudinale del piede, nel cammino assorbe gli urti nella fase di appoggio e stabilizza le articolazioni del tarso nello stacco del piede. E’ piatta e larga, parte dal calcagno estendendosi in avanti sino alle basi delle falangi prossimali delle dita. Quando abbiamo un dolore sotto al tallone pensiamo subito di avere uno sperone calcaneare e la fascite plantare.
Ma non sempre è così, bisogna considerare altri problemi medici. Anche una sindrome del tunnel tarsale causata dal piede piatto può causare un dolore simile. Nelle donne che praticano running, possiamo avere una reazione o frattura da stress del calcagno. La contrattura muscolare dell’abduttore dell’alluce (jogger’s foot) è altrettanto diffusa, anche in chi non corre. Raramente dobbiamo considerare la gotta e i problemi reumatici.
Quali sono le cause della fascite plantare?
Negli ultimi anni i casi di fascite plantare sono aumentati tantissimo e, indipendentemente dalle cause, sicuramente alcuni comportamenti sbagliati ne hanno favorito la diffusione. Probabilmente l’uso di scarpe dal tacco basso o completamente piatte è una delle cause principali.
Ballerine, sneaker, infradito, ciabatte basse, sono ai piedi della maggior parte degli italiani, molti poi camminano scalzi a casa e sempre in estate al mare. Tanti principianti che iniziano a correre lo fanno spesso con scarpe inadeguate, di scarsa qualità o non adatte al loro peso e alla tecnica di corsa. Altri corrono con scarpe consumate nell’intersuola, che hanno cioè percorso più di 600 km.
Fascite plantare: quali accertamenti devo fare?
La radiografia in proiezione laterale del calcagno permette di evidenziare la presenza o meno della spina calcaneare inferiore. La RMN (risonanza magnetica nucleare) va riservata a chi invece, per particolari attività lavorative o sportive (running, trekking, lavori manuali) cammina o corre così tanto da essere a rischio di avere una frattura da stress del calcagno. L’ecografia non ci dice molto di più della visita dello specialista.
Quel fastidioso dolore al mattino: di cosa si tratta?
E’ quasi sempre presente nella fascite plantare, perché dormendo proni e con il piedi in flessione plantare, quando si scende dal letto si stira in modo repentino la fascia plantare rigida e fibrotica. Questo dolore scompare dopo pochi minuti, ma spesso si ripresenta durante la giornata o facendo attività sportiva. In alcuni pazienti il dolore compare alla fine della giornata.
Che terapie posso fare?
Qualsiasi terapia proposta deve essere preceduta dall’esecuzione di esercizi di riabilitazione da effettuare a domicilio e dal rispetto di alcune norme comportamentali, pena il fallimento delle terapie stesse. Innanzitutto dovete evitare di camminare scalzi, indossando invece a domicilio gli stessi zoccoli che vedete ai piedi di medici e infermieri. Le scarpe che indossate devono avere sempre almeno uno/due cm di tacco, così come anche le sneaker. Altrimenti mettete delle solette antishock nelle calzature.
Le scarpe d’atletica sono molto utili per ammortizzare l’appoggio del piede, indipendentemente se siete o meno dei runner. Normalmente i plantari non sono così efficaci nel trattamento di questi infortuni e io li suggerisco solo in alcuni casi. Effettuate giornalmente lo stretching della fascia plantare sui gradini delle scale di casa e auto massaggiatevi la fascia plantare con una pallina, anche più piccola e rigida di quella da tennis.
Il ghiaccio va applicato anche due volte al giorno per 10 minuti. Onde d’urto, laser, diatermia, infiltrazioni cortisoniche, PRP, saranno inserite nella terapia dal medico specialista, ma non vi aspettate miracoli. Assumete antinfiammatori e antidolorifici solo quando il dolore è insopportabile, considerando i tempi lunghissimi di guarigione della fascite plantare.
E’ invece utile assumere con continuità gli integratori alimentari contenenti glucosamina, collagene, artiglio del diavolo e curcuma che contribuiscono a sostenere e rilassare la fascia oltre a calmare il dolore.
Posso praticare sport con la fascite plantare?
Assolutamente è controindicato correre o camminare. Il nuoto può essere praticato ma non contribuisce assolutamente alla guarigione. Al contrario il ciclismo è utilissimo: pedalando a 90 rpm al minuto farete in scarico almeno 5000 volte all’ora lo stretching della fascia plantare!
Portate pazienza, la fascite plantare purtroppo vi disturberà per anche 6 mesi o un anno e lo stesso dicasi per una frattura da stress del calcagno. Nei casi ribelli alle terapie conservative per almeno un anno è indicato effettuare l’intervento di fasciotomia, che consiste nella detensione chirurgica della fascia.
Considerando che la guarigione non è garantita anche per via chirurgica, e il recupero post intervento non è breve né così agevole, il mio consiglio è di pazientare ed eseguire giornalmente il programma riabilitativo che vi ho insegnato. Nella maggioranza dei casi dopo alcuni mesi l’infiammazione si risolve e potrete ritornare alle vostre attività lavorative e fisiche.