Rabarbaro: un rimedio naturale per regolarizzare le funzionalità intestinali
Il rabarbaro è un rimedio naturale per regolarizzare l'intestino. Una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Polygonaceae e cresce soprattutto in Europa e Asia. Ha un aspetto che ricorda molto il sedano. È caratterizzato da coste verticali su cui si aprono delle grandi foglie rotonde il cui colore varia dal verde fino al giallo o al rosso. Il suo sapore è amaro e alcune testimonianze ne raccontano l’utilizzo a scopo terapeutico già nella Cina del 2700 a.C.
Le proprietà naturali del rabarbaro
Il rabarbaro contiene molti sali minerali, tra i quali calcio, fosforo, ferro, potassio, manganese, magnesio e selenio. Oltre ad essere ricco di vitamine, in particolare B1, B2, B3, B5, B6, K e J e beta-carotene, contiene anche dei composti fenolici come l’acido gallico, l’acido tannico e quello cinnamico. Il rizoma del rabarbaro viene utilizzato spesso in erboristeria come ingrediente principale per infusi e tisane che aiutano il fegato, favoriscono la digestione e la regolarità intestinale.
Il rabarbaro è una delle piante, insieme alla Cascara e alla Senna, in grado di influenzare i movimenti del colon e stimolare le contrazioni, garantendo una più rapida evacuazione. Per questo motivo, bisogna sempre stare molto attenti alle dosi utilizzate, in quanto in eccesso potrebbe trasformarsi in un lassativo. È considerato anche un depuratore del sangue, nonché un potente protettore della mucosa intestinale, grazie al suo effetto antisettico, antispasmodico, emolliente e tonico. Inoltre, è anche una pianta che contiene pochissime calorie, per cui, insieme alla sua azione stimolante sul metabolismo dei grassi, è ottima da utilizzare durante una dieta e per tenere sotto controllo il colesterolo.
Il rabarbaro come rimedio naturale per regolarizzare l’intestino
Come già accennato, il rabarbaro è un rimedio naturale per regolarizzare le funzionalità intestinali, in particolare nel trattamento contro la stitichezza. Il rabarbaro rinforza l’integrità della barriera intestinale, favorisce il ricambio cellulare e aumenta la profondità delle villosità, caratteristiche importanti per avere una buona salute intestinale. In questi casi, il consumo del rabarbaro può avvenire sotto forma di infuso da bere al mattino e alla sera. Ma anche, di estratto con una dose che varia dai 0,3 grammi fino a 1 grammo, da bere la mattina e la sera. Riguardo la durata del trattamento, è consigliabile non oltrepassare una o due settimane al massimo. Assumere l’estratto di rabarbaro aiuta la digestione e purifica l’organismo. Inoltre, è dotato di una particolare azione stomachica. infatti, se assunto nelle giuste e limitate dosi, permette di provocare l’incremento della secrezione di succhi gastrici.
Altri utilizzi del rabarbaro
Oltre a essere un rimedio naturale per regolarizzare le funzionalità intestinali, il rabarbaro possiede ottime proprietà per combattere anche altri disturbi, sia interni che esterni al nostro organismo. Per i bambini può essere una soluzione contro il dolore della dentizione e i suoi effetti collaterali, ma può anche combattere la perdita di appetito. Esternamente, invece, questa pianta può essere utilizzata per la cura di scottature e affezioni cutanee. Infine, alcune sue parti sono utilizzabili in cucina, soprattutto le coste, in abbinamento a molti piatti zuccherati, ma il rabarbaro si usa anche con la carne, il pesce, il formaggio, le verdure e la frutta.
Come assumere il rabarbaro
Essendo una delle piante più utilizzate nelle preparazioni erboristiche, ci sono vari modi per assumere il rabarbaro. Innanzitutto è possibile farlo tramite integratori in tavolette composte da una miscela di erbe polverizzate. Se si preferisce un infuso, bisogna prepararlo con 5 grammi di radice essiccata di rabarbaro a cui aggiungere 2 grammi di bicarbonato di sodio. La miscela va messa dentro una tazza di acqua bollente e lasciata agire per circa 6 minuti. Infine, va filtrata e bevuta prima dei pasti, in modo tale da poter agire sul benessere del fegato e della digestione o la sera prima di andare a letto in caso di stipsi.
Controindicazioni del rabarbaro
Prima di assumere il rabarbaro, è sempre consigliabile consultare il proprio medico in quanto le dosi sono essenziali per i suoi effetti benefici. La controindicazione principale è legata all’uso eccessivo che può trasformarlo in un lassativo. Viene anche sconsigliato alle donne durante la gravidanza e l’allattamento, ai bambini sotto i due anni di età e ai soggetti che soffrono di problemi gastro-intestinali, soprattutto coliti.